lunedì 18 luglio 2011

Diabete mellito di tipo 2

Il diabete di tipo 2 è diventato una pandemia che non mostra segni di cedimento. In questo seminario abbiamo analizzato la patofisiologia di questo disturbo, prestando particolare attenzione agli aspetti relativi all'epidemiologia, alla genetica, all'epigenetica e alla biologia cellulare molecolare. Stanno emergendo evidenze secondo cui una parte sostanziale della suscettibilità al diabete verrebbe acquisita nei primi anni di vita, probabilmente a causa della programmazione fetale o neonatale mediante fenomeni epigenetici. La salute materna e della prima infanzia potrebbero quindi essere fondamentali per lo sviluppo di strategie di prevenzione efficaci. Il diabete si sviluppa a causa delle risposte incorrette delle cellule β delle isole pancreatiche e del tessuto adiposo all'eccesso cronico di carburante, portando al "traboccamento" delle sostanze nutritive, alla resistenza all'insulina e allo stress metabolico. Questi fattori danneggiano vari organi. La resistenza all'insulina, se da una parte obbliga le cellule β a lavorare di più, dall'altra svolge un'importante azione protettiva contro gli effetti tossici delle sostanze nutritive su alcuni tessuti, ad esempio il cuore. L'inversione della tendenza alla sovranutrizione, la guarigione delle cellule β e il contenimento dei difetti del tessuto adiposo devono costituire gli obiettivi prioritari del trattamento.