I ricercatori hanno condotto i loro esperimenti sui topi che sono stati condizionati a temere un determinato ambiente in cui si trovavano. Dopo aver individuato in quale parte del cervello la paura risiedeva, i ricercatori hanno utilizzato la luce, grazie alla optogenetics, per attivare piccoli gruppi di cellule e riportare la paura anche se i topi non si ritrovavano nell'ambiente che l'aveva indotta.
giovedì 29 marzo 2012
I ricordi sono allocati in piccolo numero di cellule cerebrali
I ricercatori del RIKEN-MIT Center for Neural Circuit Genetics con l'aiuto del guru della Stanford optogenetics Karl Deisseroth hanno dimostrato che i ricordi individuali risiedono in un numero molto limitato di cellule cerebrali. L'attivazione di poche cellule responsabili della archiviazione dei ricordi specifici può riportare in vita ricordi piuttosto complessi, risultato che potrebbe aiutare a scoprire trattamenti per condizioni come i disturbi della memoria post traumatici da stress.
I ricercatori hanno condotto i loro esperimenti sui topi che sono stati condizionati a temere un determinato ambiente in cui si trovavano. Dopo aver individuato in quale parte del cervello la paura risiedeva, i ricercatori hanno utilizzato la luce, grazie alla optogenetics, per attivare piccoli gruppi di cellule e riportare la paura anche se i topi non si ritrovavano nell'ambiente che l'aveva indotta.
I ricercatori hanno condotto i loro esperimenti sui topi che sono stati condizionati a temere un determinato ambiente in cui si trovavano. Dopo aver individuato in quale parte del cervello la paura risiedeva, i ricercatori hanno utilizzato la luce, grazie alla optogenetics, per attivare piccoli gruppi di cellule e riportare la paura anche se i topi non si ritrovavano nell'ambiente che l'aveva indotta.
