
Una sorta di “vaccino”, basato sulla somministrazione di anticorpi a lento rilascio, puo’ rallentare l’esordio dei sintomi del morbo di Alzheimer, e forse rallentarne il decorso. E’ il risultato di studi condotti su animali dai ricercatori della Mount Sinai School of Medicine di New York. Gli scienziati hanno accertato che il lento rilascio di anticorpi intravena protegge il cervello degli animali aumentandone la plasticita’ e ritardando l’esordio della malattia.
La cura controversa con le immunoglobuline per via endovenosa (IVIG), la cui efficacia è stata negata da alcuni esperti, se effettuata con una dose di 5-20 volte inferiore a quella finora utilizzata, può ritardare il declino cognitivo e il danno alla memoria prodotto dal morbo di Alzheimer, secondo il Dr. Giulio Maria Pasinetti, che ha presentato il suo studio nel corso dell’Experimental Biology 2012, a San Diego, in California.
I risultati deludenti ottenuti in passato con la somministrazione delle immunoglobuline sarebbero dovuti alle dosi inadeguate e ai tempi sbagliati della somministrazione di questo anticorpo.
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Complement-derived anaphylatoxin, C5a-mediated signaling pathway is a novel pharmacological target for IVIG-regulated humoral immunotherapy in Alzheimer’s Disease
Prashant Vempati, Bing Gong, Wei Zhao, Jun Wang, Lakshmi A Devi and Giulio M Pasinetti
The FASEB Journal. 2012;26:846.5
Complement-derived anaphylatoxin, C5a-mediated signaling pathway is a novel pharmacological target for IVIG-regulated humoral immunotherapy in Alzheimer’s Disease
Prashant Vempati, Bing Gong, Wei Zhao, Jun Wang, Lakshmi A Devi and Giulio M Pasinetti
The FASEB Journal. 2012;26:846.5
Fonte ed approfondimenti: ScienceDaily